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Hokuto Shinken in MCU

A neurosurgeon, who died suddenly, finds himself in a separate space where the only possible thing for him to do is learn the ultimate martial art of the Sacred School of Hokuto. After 10 years of study and training will he find himself in the MCU. Will he be able to live a normal life as a doctor or will he find himself embroiled in the constant struggles of this universe? ---------------------- Un neurochirurgo, morto improvvisamente, si ritrova in uno spazio separato dove per lui l'unica cosa possibile da fare è imparare l'ultima arte marziale della Sacra Scuola di Hokuto. Dopo 10 anni di studio e allenamento si ritroverà nel MCU. Riuscirà a vivere una vita normale come medico o si ritroverà invischiato nelle continue lotte di questo universo? ---------------------- I don't own Hokuto no Ken, nor the MCU. I'm so poor that I don't even own the cover image. I'm just writing for fun, so I don't think the updates will be constant. Also I'm an Italian, so I don't speak English at all and I'm writing this synopsis with google translate. Tuttavia, siccome non mi piace, preferisco scrivere direttamente in italiano

Salvo_Cacicia · Movies
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13 Chs

Appuntamento dopo 2 anni

"Come può vedere da queste lastre, questo coagulo stava per causare un brutto ictus. Tuttavia siamo riusciti a intervenire in tempo e l'abbiamo estratto in tempo."

Detto questo porto attenzione alla coppietta di vecchietti di fronte a me. Il signore di 67 anni è un mio paziente che ho operato un paio di giorni fa. Oggi lo sto dimettendo dall'ospedale perché ormai ha superato pure i postumi operatori.

"Scusami Claire, ma sono pronte tutte le pratiche per le dimissioni del signore?" Chiedo all'infermiera di origini ispaniche che ricorda stranamente Rosario Dawson di Man in Black II.

"Certo dottor Law, ci penso io ad accompagnare i signori?"

"Si grazie."

Una volta che i tre sono usciti, mi soffermo sulla sedia a pensare. Sono passati 2 anni da quando sono arrivato in questo mondo. Li ho passati tutti ad abituarmi al surrealismo che avevo attorno. Ho conosciuto tantissimi personaggi che vedevo solo in alcuni film. Alcuni che conoscevo solo di nome senza sapere la loro storia. Ho pure incrociato ogni tanto la sexy zia May Parker, con l'aspetto di una giovane Marisa Tomei in ospedale. Il piccolo Peter dovrebbe avere circa 7 anni in questo momento e lo zio Ben è già morto.

"Come fa ad essere così sexy e muscoloso?"

"Ehi, smettila di sbavare, deve essere fidanzato, oppure è un playboy. Non so quale sia peggio… certo quelle braccia enormi, quelle spalle larghe, poi pure quanto è alto, i suoi occhi azzurri immersi in quella faccia cesellata… ok è vero sexy e muscoloso."

Tramite i miei sensi potenziati potevo sentire i sussurri delle infermiere che chiacchieravano tra loro. Non potei fare a meno di ridacchiare. In effetti grazie a tutto l'allenamento avevo un fisico da superumano, ma non avevo alcuna super forza o altre cose del genere.

Avevo solo una super arte marziale creata per uccidere toccando qualche punto segreto nel corpo umano e che, per via dell'allenamento sovrumano che bisogna attraversare per usare queste tecniche, permetteva all'utilizzatore di usare il 90% della propria forza. Qualsiasi essere umano poteva usare solo al massimo il 30% della propria potenza muscolare, grazie alla presenza di alcuni fisiologici 'limitatori'. Questi 'limitatori' esistevano per proteggerci da noi stessi, ma a volte in situazioni di forte stress potevano essere rimossi temporaneamente. Spesso si sono sentite notizie di donne che per salvare i loro figli facevano imprese assurde. Una era su una donna che sollevò un auto per qualche secondo così da poter permettere al suo bambino di mettersi in salvo. Per giorni quella donna ha avuto tutti i tipi di dolori per potersi riprendere dallo sforzo, ma aveva almeno salvato suo figlio.

Lasciando stare i miei pensieri, decido di aver lavorato abbastanza per oggi. Esco dal mio ufficio e sorprendo la coppia di infermiere che stavano sbirciando dentro. Una era Claire Temple, mentre l'altra era una di cui non ricordo il nome, ma che mi sbavava sempre dietro.

'È da tanto tempo che non esco per un appuntamento, vediamo come va.' Prendendo una decisione mi avvicinai a loro.

"Ehi Claire, hai da fare più tardi dopo il turno?"

"Eh.. I.. cosa?"

Mi viene da ridere vedendo quanto è nervosa, ma sapendo che potrebbe considerarla una presa in giro, decido di essere più serio e deve essersi visto dal mio sguardo, dato che lei si fa prendere un po' più dal panico.

"Volevo chiederti se sei libera sta sera per andare ad un appuntamento." Guardo il mio polso sinistro dove c'è il mio orologio da polso, fatto di puro acciaio inossidabile, molto forte e resistente, come piace a me. "Sono già le 19:38, se usciamo per le 20 possiamo andare a cena entro le 21. Non preoccuparti, dato l'improvviso invito sarà solo una pizza da qualche parte. Vorrei che fosse molto informale come primo appuntamento."

Non solo volevo sembrare deciso chiedendole di uscire proprio oggi, ma volevo veramente che fosse il più informale possibile per evitare quei soliti imbarazzi che potrebbero verificarsi tra persone che lavorano nello stesso luogo di lavoro. Inoltre anche se non sono il suo capo, con il fatto che io sia un Neurochirurgo molto famoso e lei una semplice infermiera, questa situazione avrebbe portato inevitabilmente ad una scena in cui lei si sarebbe inconsciamente sottoposta a me. Questo non andava bene con quello che volevo da una relazione, perciò una semplice uscita per mangiare una pizza fuori sarebbe anche l'effetto di sminuire la mia presenza con lei e rendermi più 'umano' per lei.

"I..io…"

"Sì! Lei accetta assolutamente! Dai andiamo Claire, abbiamo venti minuti per prepararti!"

L'infermiera di cui non ricordo il nome è intervenuta, e trascina velocemente Claire prima che potesse dare una vera risposta. Mi misi solo a ridere per quanto accaduto e diedi a lei uno sguardo di ringraziamento, che sembra aver colto dato che mi ha fatto l'occhiolino.

---xXx--- (POV 3 Persona)

"Perché diavolo ti sei immischiata? Io stavo…"

"Stavi per rinunciare al sogno di chiunque qui dentro! ARGH! Perché proprio tu! Se avesse invitato me, gli sarei saltato addosso e avrei saltato la fase dell'appuntamento! Non ti rendi conto della fortuna che hai?!"

"Isa non è così… e poi non lo conosciamo affatto, potrebbe essere pure un tipo losco! Sappiamo solo che due anni fa si è presentato con un dottorato in neurochirurgia e che sta diventando tra i più famosi chirurghi di New York. Ma come diavolo fa ad essere così preciso con quelle mani enormi?!"

"AH! Chissà cosa può anche fare con quelle mani!"

Isabelle, l'infermiera che prima era senza nome, si mise le mani in faccia e si mise ad agitarsi molto. Sembrava una scena comica uscita da un anime, ma l'unica altra persona con lei, non sembrava vederla così divertente. Invece con una faccia rossa per l'imbarazzo urlò verso di lei.

"Smettila di fare la stupida e aiutami! Non ho niente da mettere! E poi… aspetta… siamo ancora in ospedale e io ho solo un cambio… ARGH DANNAZIONE HO SOLO I VESTITI DI OGGI! NON HO NEMMENO TRUCCO O ALTRO!"

Isabelle, si rimise subito dritta, con un'espressione seria in volto mentre si voltava verso la sua migliore amica.

"Questo è perfetto! L'hai sentito prima? Vi state andando a mangiare una pizza, vuole che sia informale. Metti i tuoi jeans, io ho una camicetta viola super carina di riserva per occasioni speciali. Direi che questa lo è! Al trucco vado a chiedere a qualche altra ragazza se può prestarcelo. Ma ricorda Claire! Tu sarai in debito con me! Per pagarlo dovrai dirmi TUTTO quello che succederà, anche i dettagli succosi!"

Facendo l'occhiolino dopo aver finito di dire l'ultima frase, la dispettosa infermiera corse fuori a cercare qualche altra ragazza per chiedere i trucchi in prestito.

Claire, rimasta sola, quasi non credeva ancora a cosa stesse succedendo.

Era una giornata come le altre. Andò a lavoro dopo pranzo, dato che aveva il turno pomeridiano oggi, ha somministrato la terapia ai pazienti del reparto e ha aiutato il sexy dottor Law a fare il giro visite e a programmare le operazioni del giorno successivo. Tutto si sarebbe aspettata, tranne di essere invitata a mangiare una pizza da quel muscoloso, intelligente e sexy e… dannazione era proprio persa la poveretta.

---xXx---

Il dottor Ken Law, dall'alto dei suoi 195 cm, sembrava imponente di fronte all'ingresso dell'ospedale mentre aspettava il suo appuntamento di sta sera. Dal basso verso l'alto indossava un paio di stivali Timberland marrone chiaro, un paio di jeans blu chiari e una camicia a maniche lunghe che erano ripiegate su se stesse fino a metà avambraccio, in modo che si potevano vedere il possente orologio d'acciaio sul polso sinistro e un bracciale a catena robusta sul polso destro. I bottoni sul petto erano aperti, così da poter vedere i pettorali molto sviluppati. Portava anche un giubbotto di pelle nera da motociclista sul braccio sinistro. I suoi capelli neri erano pettinati all'indietro con qualche ciocca che ricadeva ai lati del viso per incorniciarlo.

Erano già le 20:15 e stava ancora aspettando con un sorriso fiducioso sul volto.

Pochi istanti dopo uscì l'infermiera Claire Temple. Era vestita con delle semplici Nike bianche ai piedi e dei jeans blu scuro. Aveva però anche una carina camicetta viola decorata con disegni che ricordavano i petali di ciliegio. Anche i suoi bottoni erano leggermente aperti per mostrare un po' di scollatura.

"Devo dire che stai benissimo Claire… Tieni, metti questa giacchetta, stiamo per andare sulla mia moto, se non ti dispiace."

"Io non credo che sia saggio per me salire subito in sella con uno che è praticamente uno sconosciuto per me." Rispose la sospettosa infermiera.

"Ahahah va bene, possiamo pure fare una passeggiata e parlare un po'… non dobbiamo per forza andare in pizzeria. Un Hamburger per strada lo gradisco pure. Inoltre, se non ti dispiace continuerò a chiamarti Claire fuori dal lavoro. Puoi chiamarmi Ken, dottor Law sarebbe troppo formale per me."

"Non ci avevo neppure fatto caso…" mormora l'infermiera, credendo di non essere sentita. "È meglio per la passeggiata… conosco pure un bar grazioso qui vicino, possiamo andare lì."

"Allora, si può fare così. Dimmi Claire, come passi le tue giornate fuori dall'ospedale?"

"A dire il vero non c'è molto da dire. Principalmente sto a casa a vedere qualche serie televisiva, ogni tanto vado dal parrucchiere con qualche collega, solo la classica vita."

"In realtà anche solo con queste poche frasi con cui ti sembra aver detto poco, io posso già definire alcuni tratti del tuo carattere. Posso già vedere che sei una persona gentile e altruistico per come ti comporti a lavoro, ma anche che ti piace rilassarti e pensare a te stessa quando non sei in ospedale. Inoltre posso vedere che sei una persona socievole e ben voluta"

"E ti sono bastate solo queste poche frasi per capire tutto questo?"

"No, ho chiesto in giro alle altre infermiere mentre aspettavo."

"Ahahah"

I due continuarono a chiacchierare e ridere tranquillamente tra loro fino a quando non si trovarono di fronte al 'Charlie's Bar'.

Trovarono rapidamente un tavolino dove sostare e ordinarono delle birre e un paio di panini.

Sembrava andare tutto bene fino a quando un gruppetto di cinque persone già ubriache decise di porre fine al loro divertimento dirigendosi verso di loro.

"Ehi bellezza, perché non lasci stare questo sfigato e vieni a divertirti con…"

Ken non lo lasciò finire prima di usare il dito indice della mano destra per colpire velocemente e con precisione il fianco destro dell'oratore.

Il tizio si è interrotto immediatamente e sbatté le palpebre più volte prima di rendersi conto di quanto successo.

"La mia… la mia ubriachezza è finita… CHE DIAVOLO HAI FATTO BASTARDO?!"

Sia Claire che gli altri quattro che guardavano erano stupiti e non sapevano cosa stesse succedendo. Ken si limitò ad alzarsi e a guardare il tizio. Quest'ultimo si è fatto intimidire dall'omone enorme che gli ha fatto passare l'ubriachezza solo toccandolo e inizia a farsi sempre più piccolo, prima di girare e scappare fuori dal bar. Gli altri quattro, vedendo questo decisero che era saggio non farsi nemico il tizio grosso e piano piano indietreggiarono, ma è bastato un piccolo sguardo di Ken per iniziare a scappare velocemente.

Per quanto riguarda Claire era ancora incredula. Mentre l'appuntamento stava andando molto meglio di quanto credeva, si lamentò internamente quando dovevano venire degli idioti ubriachi a rovinare tutto. Ma proprio quando stava per dire al dottore di andare da qualche parte e ignorarli, Ken si limitò ad usare un dito per toccare uno di loro e quando si è alzato, loro sono scappati da soli. Lei non aveva chiaro cosa fosse successo, sapeva solo che è bastato un dito per fare smettere quell'idiota di continuare a parlare e farlo scappare via.

"Che è successo?" si limitò a chiedere al suo accompagnatore.

"Niente, è solo un trucchetto che conosco. Ho studiato l'antica medicina cinese e ho scoperto che se premi certi punti del corpo umano possono succedere delle cose divertenti." Rispose Ken limitandosi a sorridere e basta.

Non poteva certo immaginare che un solo piccolo trucchetto della sua arte marziale aveva interessato alcune persone che per caso si trovavano nel locale.