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Fight or die (house of anubis fanfiction)

Una comune gita scolastica si trasforma in una lotta per la sopravvivenza.Un isola, e degli studenti intrappolati.Uccidi se non vuoi essere ucciso. House of Anubis fanfiction.

lilydreaming · TV
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12 Chs

"Broken hearts"

7°capitolo

"Broken Hearts"

"Aveva fallito, aveva miseramente fallito il suo compito. Non era stato in grado di proteggerla, di impedire che rimanesse ferita. Era solo un incapace. Come aveva potuto essere incompetente? L'osiriano più inutile della storia. Nina aveva lasciato la sua mano, ed era precipitata. Rimase lì imbambolato per chissà quanto tempo, in preda ai sensi di colpa. Doveva proteggerla, ero solo questo il suo compito.

"L'hai lasciata morire!" Gridò Fabian avventandosi contro di lui.

"Ho provato in tutti i modi a salvarla."

Il moro lo colpì, stendendolo con un pugno."Non è stato sufficiente! Nina è morta per colpa tua!"

Eddie una volta ripreso si alzò, era davvero un pugno molto forte quello ricevuto. "Credi che non mi senta in colpa? Dovevo proteggerla!E guarda che cosa �� successo! Sono un totale fallimento. Prima KT scompare senza lasciare tracce, poi Nina, colei di cui ho compito di difendere muore davanti ai miei occhi! E poi Patricia. so nemmeno che cosa le sia successo! E mi strugge non saperlo!Potrei aver perso per sempre la ragazza che amo. Lei potrebbe essere morta..e mi uccide, perché non ero li accanto a lei, non le ho ancora detto quanto in realtà mi manca."

"A te è rimasta ancora la speranza che sia ancora viva. Io cosa ho? Cosa mi è rimasto?Amavo Nina, e ora lei non c'è più. Come posso andare avanti sapendo che lei è andata?Tu puoi ancora sperare di ritrovare Patricia, la mia speranza è ormai inesistente."

"Fabian mi dispiace, davvero.."Disse sincero Eddie. Era un suo dovere proteggere Nina, e invece falli miseramente.

"Ora le scuse è l'unica cosa di cui non ho bisogno adesso."

"Se potessi tornare indietro lo farei. Ho questi poteri, ma sono totalmente inutili. Farei di tutto per rimediare ai miei errori."

"Il tuo errore è stato quello di esserti fidato troppo delle tue capacità da osiriano. Te ne sei stato lì ad aspettare che qualcun altro trovasse una soluzione, che ti fosse mandato un segnale. Nina aveva delle sensazioni, una specie di sesto senso da prescelta, ma non si affidava completamente a loro, lei reagiva senza perdersi d'animo."Gli urlò contro Fabian pieno di rabbia e di rancore. Nina non c'era più, e nessuno l'avrebbe riportata indietro.

"Cosa vuoi che ti dica? Chiunque sia stato a fare di me un osiriano ha scelto la persona sbagliata."Rispose Eddie allargando le braccia. Si sentiva inadatto a questo ruolo, ovunque andasse o qualunque cosa facesse, si sentiva sempre incompreso e fuori luogo. "Sicuramente starai meglio senza la mia compagnia."

"Vuoi andartene da solo? Ben fatto Eddie!"

"È la cosa migliore amica, credimi."

"Adesso che cosa facciamo?"Chiese Joy guardandosi intorno.

"Non lo so, stiamo girando da giorni senza metà. Non so più cosa fare."Rispose Jerome.Inizialmente aveva un piano, ma ormai non sapeva più se seguirlo oppure no.

"Non possiamo restare di certo qui."

"E perché no? Che senso camminare in lungo e largo, sapendo che alla fine saremmo uccisi a uno a uno. Tanto vale che restiamo qui e aspettando la morte."Proferì Mara scioccando tutti i presenti.

Jerome sgranò gli occhi incredulo."Ma che diavolo! Vorresti startene lì senza reagire? Senza lottare? Che ne è stato della Mara che conosco?Lei non si sarebbe arresa. La Mara che conosco avrebbe lottato fino all'ultimo, per poter trovare una soluzione a questo maledetto inferno."

"Lei è andata. Sono stanca di tutto questo, non ho più voglia di combattere."Replicò la ragazza.

"E vuoi startene ferma ad aspettare che le cose accadano da sole?Vuoi morire senza aver prima combattuto. Io non lascerò che le persone che amo muoiano davanti ai miei occhi. Proteggerò chi mi è caro anche a costo della mia vita." Ribatté Jerome.

"Mick pensava la tua stessa cosa, e guarda come è finito! Lui è morto!"Strepitò Mara. La sua morte l'aveva sconvolta, era morto proprio tra le sue braccia. Come poteva reagire a tutto questo?

"È morto con la consapevolezza che ti saresti salvata, ti ha protetta, anche Amber. Ha rispettato i suoi principi fino all'ultimo respiro. Ed è questo quello che conta, salvare la vita di chi ami."

"Che cosa vorresti dire? Che non ti importa di morire?"

"M'importa solo sapere che le persone che amo siano salve, la mia vita non ha importanza."

"Ragazzi basta..ci salveremo tutti. Nessun altro morirà."Affermò Joy interrompendo la discussione.

Alfie iniziò a farsi prendere dal panico."E se fosse inevitabile? E se solo con la morte potremmo lasciare l'isola." Oh perché aveva proprio adesso dei pensieri negativi? Doveva essere forte per Amber.

"Cambieremo il nostro destino, se la morte è l'unica ancora di salvezza, beh sarò lieto di spezzare questa catena."

"Io ho bisogno di tempo per riflettere."Sostenne Mara dopo un lungo silenzio.

"Questo vuol dire che non proseguirai con me la strada?"Le chiese retoricamente Jerome. In realtà sapeva fin dall'inizio che non l'avrebbe più seguito.

"Mi dispiace."

"No, non dispiacerti. Hai perso la tua speranza, ora devi ritrovarla. Alfie, amico mio occupati tu delle ragazze, io proseguirò la mia strada da solo."

"Da solo? Jerome aspetta solo un moment." Ma il ragazzo era già andato via."o

Inaspettatamente però qualcuno lo segui.

Patricia ne aveva abbastanza di dover sempre fuggire, quel bosco maledetto era diventato il suo incubo peggiore. Avrebbe fatto di tutto pur di ritrovarsi in qualunque altro luogo, anche stare in classe durante una lezione mattutina di Mr Sweet. "Odio questo accidenti di posto" borbottò come se qualcuno potesse sentirla. Ridacchiò, chiedendosi se stava diventando pazza a parlare da sola, beh si sarebbe meravigliata del contrario, a breve avrebbe avuto anche delle allucinazioni, se non avesse placato il brontolio del suo stomaco. Vide Eddie davanti a lei. Perfetto stava già avendo le allucinazioni, ma perché proprio Eddie? E non tipo un panino gigante?Aveva una fame terribile. Diamine stava ragionando come Alfie, forse perché gli mancava, le mancavano tutti in realtà, anche quel weasel che aveva davanti, e che la guardava impaziente di una sua reazione.

"Hai intenzione di fare qualcosa Yacker?"

"Tu, che cosa ci fai qui?" Ribatté la rossa, fingendo che in realtà lo stava cercando, da qualche tempo, forse da prima di finire su questa isola maledetta.

"Ti stavo cercando, grazie a Dio sei viva."Detto questo si avvicinò, e senza neanche pensarci la strinse a se. Respirando il suo profumo, e accarezzando la sua pelle candida. Sapeva che questo suo gesto era avventato, e che se ne avesse avuta la possibilità, e i mezzi, Patricia lo avrebbe inzuppato con qualche liquido gridandogli: Tieni le tue manacce lontane da me Weasel! Poco gli importava, l'unica cosa di cui aveva bisogno, era sapere che lei era viva, e poterla prenderla tra le sue braccia, era l'unica prova di cui si sarebbe fidato.

Patricia stette immobile per un paio di secondi, titubante sul da farsi. Doveva abbracciarlo? E farsi stringere ancora di più? Lo voleva, dentro di se sapeva che era la cosa che più desiderava, ma il suo muro d'indifferenza e finto odio nei suoi confronti si palesò nuovamente alla porta dei suoi sentimenti. "Non abbracciarmi Weasel!" Gli gridò contro sciogliendo l'abbraccio.

Eddie rimase colpito da quel gesto, come poteva essere cosi fredda? "Scusami se sono stato troppo euforico Yacker, ma ero felice che tu fossi ancora viva." Le disse freddamente. Se Patricia voleva giocare a chi era il più distaccato dei due, era entusiasta di poter esaudire la sua richiesta.

La rossa rote�� gli occhi. "Smettila di fare il melodrammatico e cammina." Gli ordinò. Voleva sempre avere il controllo. Su di lui, su i suoi sentimenti, su i sentimenti di Eddie che provava per lei.

"Patricia perché sei cosi.argh!"

"Cosi come?"

"Che cosa diavolo ti è preso? Ti avevo detto che ti amavo, e poi te ne sei andata lasciandomi senza una spiegazione. Non puoi giocare cosi con miei sentimenti, fingendo che tra noi non sia successo nulla. So che anche tu provavi i miei stessi sentimenti, e allora perché tutto questo? Ti prego dimmelo."Domandò Eddie. Una spiegazione, una sola spiegazione, era questo quello di cui aveva bisogno.

Patricia sospirò."Ho avuto paura"

"Paura? "

"Si, di quello che stavo iniziando a provare per te. La nostra relazione stava andando avanti cosi velocemente, e questo mi ha spaventata. Sono passata dall'odiarti al non poterti stare lontano in breve tempo. Mi stavo pericolosamente innamorando troppo in fretta di te, cosi ho reagito frettolosamente per proteggere il mio cuore da una possibile delusione. Tutto inutile però, non sono stata in grado di reprimere il mio amore. Perché ti amo." Confessò Patricia, ammettendo finalmente i suoi veri sentimenti.

Eddie sorrise debolmente. "Sempre la solita Yacker, io ti amo, e sarà sempre cosi."

"Sempre?"

"Abbi un po' di fiducia Yacker." Le disse prima sfiorare le labbra con le sue in un dolce bacio. In fondo non avevano più altro da aggiungere, altre parole sarebbero state superflue.

"Aww che coppia carina, che peccato ben presto dovete separarvi per sempre." Dichiarò una voce proveniente da uno dei tanti altoparlanti presenti su l'isola.

"Che cosa vuoi da noi?"

"Che cosa voglio? Voglio solo fare una chiacchierata con voi." Asserì fingendosi innocente Mr Duncan.

"Vattela a fare con uno strizzacervelli, psicopatico!"Gli urlò Patricia.

Eddie la fermò."Non dargli ascolto, stai solo cercando di provocarci."

"Mia cara piccola Patricia è davvero un piacere parlare finalmente con te." Continuò a provocarla Mr Duncan. Aveva un'ossessione quasi malsana per la rossa, e la cosa faceva davvero rabbrividire.

"Non chiamarmi piccola!"

"Patricia è solo un pazzo psicopatico, non fare il suo gioco." Affermò Eddie. Quel pazzoide stava solo cercando di provocarli, non dovevano cadere nella sua trappola.

"È cosi sarei un pazzo? Che coincidenza anche tuo padre pensava la stessa cosa."

"Che cosa centra adesso mio padre?"Domandò l'americano. Un brutto presentimento si stava insinuando nella sua mente.

"Il tuo caro paparino non voleva che io attuassi il mio piano, cosi ho fatto in modo che non intralciasse più i miei piani."

"Che cosa hai fatto a mio padre!"

Sul volto di Mr Duncan si formò un sorriso agghiacciante, né Eddie, né Patricia lo videro, ma il suono stridulo della sua risata li fece gelare il sangue."Sweetie junior non l'hai ancora capito? L'ho ucciso."

In quello stesso momento dei lamenti si udivano nella notte, qualcuno che credevano morto stava riprendendo conoscenza.